Documento del Movimento Poliumanista Noi per Voi

08.02.2013 08:41

è con piacere che comunico ai poliumanisti l'avvenuta stesura del Documento del movimento Poliumanista Noi per Voi. è lungo e probabilmente anche un po palloso ma è quanto serve per far comprendere chi sono, cosa vogliono fare e dove vogliono portare, i Poliumanisti, l'essere umano. Buona lettura e rammentate che siamo sempre aperti a critiche e suggerimenti per migliorare il documento. 

Documento del Movimento 
Poliumanista Noi per Voi 


I Poliumanisti sono uomini e donne che hanno compreso, che dando concretezza ai temi accademici umanistici, possono indirizzare la società a quel grande e buon cambiamento che si auspicano per il bene dell'essere umano.
I Poliumanisti hanno preso visione dalla storia, cosa non deve far più parte della quotidianità.
Credono in un buon futuro per tutto l'essere umano, adoperandosi tenacemente per raggiungere gli obbiettivi previsti.
I Poliumanisti hanno una visione egualitaria dell'essere umano nella sua interezza e come tali ambiscono, come punto massimo, a unirlo sotto un unica "nazione"; la nazione dell'essere umano.
I Poliumanisti, con umiltà, accettano la guida della miglior espressione mai nata e storicamente provata dell'essere umano (Gesù Cristo) senza peraltro darGli connotati religiosi. Rimettono ai saggi (madri) la conduzione del movimento (padre) Noi per Voi, a chiunque accetti il completo volere Poliumanistico, l'indispensabile per vivere in salute, rinunciando a tutti i beni materiali.
I buoni insegnamenti Poliumanistici daranno, una volta divenuti consuetudine, la concreta possibilità di non avere più capi e regole. Il Poliumanesimo sarà propedeutico e foriero della completa liberazione dell'essere umano, da quelle volontà che oggi lo tengono prigioniero.

1. IL CAPITALE MONDIALE
Oggi il sistema, (per sistema s'intende un insieme di metodi atti a trarre privilegi e opportunità per pochi) tende sempre più a far credere che il denaro sia tutto quello che serve per vivere felici, per governare, per legiferare e per acquisire potere. Questo suggerimento, purtroppo sempre troppo accolto, è portato con maestria alle menti delle persone che ancora non hanno preso la giusta consapevolezza e che quindi vengono facilmente circuite. Gli artefici di questo consiglio sono gli stessi che detengono le redini del sistema. Oggi, nulla è escluso da questo dogma tirannico che indica, pena l'emarginazione, che tutti dobbiamo vivere in funzione del denaro. Anche le arti, il pensiero e l'associazionismo lo eleggono ad obiettivo primario da raggiungere, per poter legittimare la loro arte, il loro pensiero o più semplicemente, l'aggregazione tra persone. In questo sistema, nessun rapporto, dal più vicino alla nascita al più vicino alla morte, può esistere senza che il denaro sia messo al primo posto.
Fortunatamente oggi molti hanno capito, e molti altri sono in procinto di farlo, che il denaro deve essere considerato, un mezzo per supportare e regolare i bisogni umani e non più, l'ambizione massima da perseguire e raggiungere. Considerato ciò, quando il denaro cesserà di essere metro di raggiungimento di valore assoluto, finirà anche il dominio che detiene sull'essere umano.
Questo bug di sistema è voluto e ricercato da chi ha costruito i suoi imperi sull'agio che la stampa del denaro ha dato e continua a dar loro. Solo con l'eliminazione di questo cancro si potrà ridare al denaro, ormai stampato dello stato, quel mezzo di supporto che le economie sane devono prevedere nelle società correnti. Da quel punto di partenza, si potrà costruire una nuova e resistente casa, eretta seguendo solo metodi che pongono l'essere umano tutto al di sopra di qualsiasi pensiero o atto. Solo così, sarà possibile edificare una magione che consenta a tutti di abitare per lungo tempo in sicurezza e soprattutto fuori da una proprietà dei nuovi Cesari; oggi unici beneficiari di questo sistema ingiusto da loro governato.
Da questa malattia, all'apparenza inguaribile, stiamo giungendo alla disintegrazione del tessuto sociale e all'impoverimento di milioni di esseri umani, indifferenti e senza legami tra loro, nonostante siano accomunati dagli stessi bisogni. Il sistema oggi domina l'oggettività grazie al controllo dei mezzi di produzione (Obsolescenza programmata) e indirizza le persone ad essere sempre più soggettive, facendo credere loro che è giusto interpretare quello che accade; relegando l'accaduto a mero film da dirigere come più si preferisce. Questo è possibile grazie al controllo dei mezzi di comunicazione e di informazione (Gatekeeping). In queste condizioni, i nuovi Cesari dispongono di tutto quello che gli occorre per mantenere il loro potere, dalle risorse materiali a quelle sociali. Così, mentre riducono la natura a cassaforte da svuotare, pagano i professionisti della divisione per tenere le persone una contro l'altra. Il sistema possiede tutti i mezzi tecnologici per fare quello che vuole. Questo si evince chiaramente da come ha svuotato le aziende, gli stati, le menti, i sogni, la scienza e la medicina, di quell'umanità che è indispensabile per contrastare il suo potere. Seguendo il suo volere, tutto viene trasformato in tecnologica produzione di miseria, distruzione e disoccupazione.
I Poliumanisti non hanno bisogno di grandi discorsi per mettere in evidenza che oggi esistono le possibilità tecnologiche per risolvere, a breve termine e per vaste zone del mondo, i problemi della piena occupazione, della nutrizione, della salute, della casa, dell'istruzione. Tema a noi molto caro e già cruccio, nel 1985, di uno dei personaggi di riferimento del nostro movimento: Thomas Sankara. Se queste possibilità non si consolidano in realtà è semplicemente perché la speculazione mostruosa dei nuovi Cesari lo impedisce.
Il grande capitale ha ormai esaurito lo stadio corrispondente all'economia di mercato e disciplina la società, con i metodi che formano il sistema, in modo da far fronte al caos che esso stesso genera. Contro tale irrazionalità non si levano, dialetticamente, le voci della ragione, ma i più oscuri razzismi, integralismi e fanatismi. E se questo neo irrazionalismo prenderà il sopravvento in intere regioni e collettività, il margine d'azione delle forze progressiste si ridurrà sempre di più. D'altra parte, milioni di lavoratori hanno ormai preso coscienza sia delle assurdità del centralismo statale sia della falsità della democrazia capitalista; è per questo che si ribellano contro i vertici corrotti che, invece di tutelarli ricercano accordi e benefici per se stessi. Oggi c'è il bisogno urgente di attivarsi secondo un progetto sano e giusto che, escludendo a priori la violenza, eviti ad interi popoli di sollevarsi contro i loro governi. In ogni caso è necessario orientare questi fenomeni in maniera oculata e lontano da ogni infiltrazione degli stipendiati del sistema, che sotto mentite spoglie di cavalcano le ondate di dissenso che all afine si trasformano in benfici per i soliti detentori del potere. 
Per i Poliumanisti i fattori della produzione sono lavoro e capitale, mentre speculazione e usura risultano malattie da evitare e combattere. Attualmente, i Poliumanisti si adoperano per trasformare radicalmente l'assurdo rapporto che si è stabilito tra questi due fattori. Fino ad oggi è imposta la regola: il profitto al capitale e il salario al lavoratore. Questo squilibrio è stato giustificato con l'argomento del rischio che l'investimento comporta. Ma c'è in gioco anche il potere di decisione e di gestione dell'azienda. Il profitto non destinato a esserere investito nell'azienda, non diretto alla sua espansione o diversificazione, prende la via della speculazione finanziaria. Di conseguenza, la lotta dei lavoratori deve prevedere che il capitale deve raggiungere la sua massima resa produttiva. Ma questo non potrà verificarsi senza una compartecipazione nella gestione e nella direzione dell'azienda. Diversamente, non si potranno evitare i licenziamenti in massa, la chiusura e lo svuotamento delle aziende che tutti i giorni vediamo. Il vero problema sta infatti nell'insufficienza degli investimenti, nel fallimento fraudolento delle aziende, nell'indebitamento forzato, nella fuga dei capitali, e non nei profitti che potrebbero derivare dal miglioramento e dall'aumento della produttività. Con questo non vogliamo rivangare certo gli insegnamenti ottocenteschi, che indicavano nella confisca dei mezzi di produzione da parte dei lavoratori. Non è più pensabile operare a senso unico. Tutti i futuri accordi verranno prodotti, dovranno distribuire in giusta misura lavoro e beneficio. Sempre tenendo ben chiaro delle differenze e peculiarità che ogni essere umano possiede. Oggi abbiamo visto che le politiche di parte, troppo a favore dei datori di lavoro e troppo a favore dei lavoratori, hanno permesso squilibri tali da legittimare, in un ottica prevalentemente di profitto, la fuga delle imprese verso aree più redditizie. Oggi bisogna creare la giusta armonia tra le due parti, in modo da essere loro stesse protagoniste di un progetto di completamento e non più due entità differenti in eterna lotta.
I Poliumanisti avvertono la necessità di agire, per porre la loro visione in tutti gli ambiti della vita comune. Dal lavoro: secondo capacità espresse nel merito oggettivo, dall'istruzione: anch'essa regolata dal merito oggettivo, dalla politica: quella indirizzata al bene dell'essere umano tutto, dal diritto: che vede l'amministrazione della stessa secondo giusta giustizia, dalla benevolenza, tolleranza, pace e carità: tra tutti i popoli del mondo. A tutto questo va aggiunto che lo Stato, nella visione ultima e definitivamente compiuta dei Poliumanisti, sarà uno solo; in cui vivranno tutti gli esseri umani del mondo. Lo Stato non dovrà più essere visto come entità sovrana, governato e-o gestito da despoti più o meno democratici di cui aver paura e da combattere ma, come amorevole Casa da rispettare e curare, ivi stante la sua subordinazione al benessere dei suoi abitanti.

2. DEMOCRAZIA FORMALE E DEMOCRAZIA REALE
L'edificio della democrazia si è gravemente deteriorato con l'incrinarsi dei pilastri sui quali poggiava: l'indipendenza dei poteri, la rappresentatività e il rispetto delle minoranze.
La teorica indipendenza dei poteri è un controsenso. Ed in effetti, è sufficiente una semplice indagine sull'origine e sulle articolazioni di ciascuno dei poteri per rendersi conto degli intimi rapporti che li legano. E non potrebbe essere altrimenti. Fanno parte di uno stesso sistema iniquo. Quindi, le frequenti crisi dovute al predominio di un potere sull'altro, al sovrapporsi delle funzioni, alla corruzione e alla irregolarità, riflettono la situazione economica e politica globale di un dato paese.
Per quanto riguarda la rappresentatività, c'è da dire che, all'epoca in cui è stato introdotto il suffragio universale, si pensava che esistesse un solo atto tra l'elezione dei rappresentanti del popolo e la conclusione del loro mandato. Ma, con il passare del tempo, si è visto chiaramente che oltre a questo primo atto, con il quale i molti scelgono i pochi, esiste un secondo atto, con il quale questi pochi tradiscono i molti, facendosi portatori di interessi estranei al mandato ricevuto. Questo male è ormai conclamato sotto gli occhi di tutti, in tutti i partiti politici che sono ridotti a degli assembramenti di persone opportuniste e-o incapaci di dare le giuste soluzioni ai bisogni delle persone che li hanno suffragati. Già all'interno dei partiti, i grandi interessi finanziano i candidati e impongono le politiche che questi dovranno tutelare. Tutto ciò evidenzia una profonda crisi nel concetto e nell'espressione pratica della rappresentatività popolare.
I Poliumanisti lottano per riportare la pratica della rappresentatività, dando la massima importanza alle consultazioni popolari, ai referendum, all'elezione diretta dei candidati. Ancora esistono, in numerosi paesi, leggi che subordinano i candidati indipendenti ai partiti politici, oppure sopravvivono limiti di reddito e sotterfugi vari che limitano la possibilità di presentarsi alla volontà popolare. Qualsiasi Costituzione o legge che limiti la piena capacità del cittadino di eleggere e di essere eletto è una beffa nei confronti del fondamento stesso della democrazia reale, che è al di sopra di ogni regolamentazione giuridica. Se s'intende dare attuazione al principio delle pari opportunità, sarà necessario che i mezzi di comunicazione di massa si mettano al servizio della popolazione durante il periodo elettorale in cui i candidati espongono le loro proposte, consentendo a tutti esattamente le stesse opportunità. Oltre a questo, dovranno essere emanate leggi sulla responsabilità politica in base a cui, quanti non manterranno le promesse fatte agli elettori rischieranno l'interdizione, la destituzione o il giudizio politico. Questo perché il rimedio alternativo, attualmente in vigore, secondo il quale gli individui e i partiti inadempienti saranno penalizzati dal voto nelle elezioni successive, non pone affatto termine a quel secondo atto con cui si tradiscono gli elettori rappresentati. Per quanto riguarda la consultazione diretta su temi che presentano carattere d'urgenza, le possibilità tecnologiche di una sua attuazione crescono di giorno in giorno. Non si tratta di dare priorità a inchieste o a sondaggi manipolati, si tratta invece di facilitare la partecipazione e il voto diretto attraverso mezzi elettronici e informatici avanzati.
In una democrazia reale, alle minoranze deve essere data la garanzia di una rappresentatività adeguata, inoltre si devono prendere tutte le misure che ne favoriscano nella pratica l'inserimento e lo sviluppo. Oggi, le minoranze assediate dalla xenofobia e dalla discriminazione, chiedono disperatamente di essere riconosciute, ed è responsabilità dei Poliumanisti elevare questo tema prioritario, capeggiando ovunque la lotta contro chiunque voglia servirsi delle cattive condizioni dei cittadini dello stato di appartenenza, per osteggiare le minoranze. In definitiva, lottare per i diritti delle minoranze significa lottare per i diritti di tutti gli esseri umani.
Anche all'interno di uno Stato, provincia, città o paese esistono delle discriminazioni di minoranze. Il fenomeno è dovuto alle spinte centralistiche dello Stato, che è oggi solo uno strumento nelle mani del grande capitale. Ciò potrà terminare quando si darà impulso a un'organizzazione federativa in cui il potere politico reale possa tornare nelle mani dei soggetti indigeni. In definitiva, porre al centro dell'attenzione il tema del capitale, del lavoro, i temi della democrazia reale e l'obiettivo della decentralizzazione dell'apparato statale, significa indirizzare ad una buona era evolutiva; sotto tutti gli aspetti. Una società flessibile e in costante cambiamento, in accordo con le necessità dinamiche dei popoli che oggi sono soffocati dalla dipendenza.

3. LA POSIZIONE POLIUMANISTA
L'azione dei Poliumanisti vuole riuscire applicare i giusti metodi per soddisfare, compiutamente, i bisogni dell'essere umano. Il concetto principe è: allontanare, quanto più possibile, l'infelicità per avvicinare la felicità. Per farlo in maniera completa dobbiamo immaginare il futuro dove non dobbiamo più commettere gli errori che la storia ci ha mostrato e allo stesso tempo, prevenire per quanto possibile, i nuovi errori che sono sempre presenti nelle conduzioni umane. L'esperienza umana non è il semplice prodotto della selezione naturale e fisiologica, come accade a tutte le altre specie; è invece esperienza sociale e personale volta a vincere il dolore e l'infelicità nel presente e ad evitarlo nel futuro. Il suo sforzo, che si accumula nelle produzioni sociali, passa e si trasforma di generazione in generazione, in una continua lotta per il miglioramento delle condizioni naturali, comprese quelle fisiche. E' per questo che l'essere umano deve essere inteso come un essere che attraverso l'insegnamento della storia è in grado di trasformare il mondo e la stessa natura umana. Ogni volta che un individuo o un gruppo umano si impongono sugli altri con la violenza o con l'inganno, non fanno altro che ripetere gli errori visti nella storia, trasformando le vittime in oggetti. La natura non ha intenzioni negative; pertanto, negare la libertà e l'intenzionalità degli altri significa trasformarli in oggetti naturali da utilizzare a piacere.
L'umanità, nel suo lento evolversi, ha da sempre trasformato la natura e la società in maniera che desse privilegio e opportunità a pochi, relegando il bene comune a mero esercizio di pensiero e ove reso fatto, fallimento violento. La stessa violenza esercitata da gruppi di persone, più o meno numerosi, è esercitata dal potere economico-finanziario, da molti secoli e oggigiorno è divenuto la forma di violenza principe; a capo di tutte le altre. I Poliumanisti dicono che quando l'essere umano avrà eliminato ogni forma di violenza dalla sua vita, avrà compiuto un importantissimo e fondamentale passo verso quella giusta evoluzione; da loro stessi auspicata. Per compiere quel passo, non si potrà non prescindere dal non dargli quella centralità tanto agognata e purtroppo mai avuta completamente ed è per questo che i Poliumanisti affermano: "Nessun essere umano al di sopra di nessun altro e tutti insieme verso un futuro di pace e serenità".
Visto che i Poliumanisti sono umili e determinati, fanno tesoro degli insegnamenti di quegli esseri umani che hanno attraversato la storia lasciando una chiara ed innegabile impronta Umanista. Gli stessi dicono alle persone che è in loro stessi la possibilità di decidere in quali condizioni vivere la loro vita.
Qualsiasi forma di violenza - fisica, economica, razziale, religiosa, sessuale, ideologica - attraverso cui la giusta e buona evoluzione umana è stata bloccata, è ripudiata dai Poliumanisti e qualsiasi forma di discriminazione - manifesta o celata, costituisce motivo d'indignazione; cui porre rimedio.
I Poliumanisti non sono violenti, non sono codardi e non hanno paura di affrontare la violenza, perché sanno che le loro azioni sono volte al bene sociale e non proponendo falsità, hanno in se una coerenza al di fuori del comune.
Il Poliumanesimo pone ai primi posti la questione del lavoro rispetto al grande capitale; la questione della democrazia reale rispetto alla democrazia formale; la questione del decentramento rispetto al centralismo; la questione della non discriminazione rispetto alla discriminazione; la questione della libertà rispetto all'oppressione; la questione del senso della vita rispetto alla rassegnazione, alla complicità e all'assurdo. Poiché si basa sulla libertà di scelta, Il Poliumanesimo possiede l'unica etica valida al momento attuale. Allo stesso modo, poiché crede nella intenzionalità e nella libertà, distingue tra errore e malafede, tra colui che sbaglia e colui che tradisce.

4. IL POLIUMANISTA COSCIENTE E CONSAPEVOLE
I Poliumanisti coscienti e consapevoli devono ricercare quelli inconsapevoli, in tutti gli ambiti lavorativi dove il disagio è sempre più forte. Una volta che si sono individuati, renderglielo manifesto.
I Poliumanisti devono operare per far conoscere il loro pensiero a quante più conoscenti possibile e in special modo a docenti e studenti. Questi, sono normalmente sensibili alle ingiustizie e la loro grande volontà di cambiamento, li porterà ad essere più ricettivi verso il buon progetto che prospettiamo. Man mano che la tirannia del sistema si mostrerà sempre più forte e nociva, questi saranno pronti a istruire altri. 
A quel punto sarà semplice, per chi ha conosciuto il progetto Poliumanista, acquisire la giusta consapevolezza e con coscienza e dedizione, adoperarsi per trasformare il semplice malcontento in una forza tale da avviare la trasformazione delle strutture sociali ed economiche attuali.

5. L'ANTI-POLIUMANESIMO
Per anti-Poliumanesimo intendiamo tuti i metodi che prediligano e inducano al benessere di una o più parti e comunque mai mai di tutto l'essere umano. 
Nella misura in cui le forze mobilitate dalla grande finanza soffocano i popoli, emerge sempre più il dogma Cesariano che attuano per continuare a detenere il loro potere: "divide et impera. E' grazie alla sistematica disinformazione che attuano il loro volere.
Questo si manifesta in differenti maniere e quella più eclatante è espressa dalle formazioni politiche che sono molto differenti tra loro nell'immaginifico dei proclami e poco o nulla nella realtà dei fatti. A questo va aggiunto che la loro opera mira inanzi tutto alla conservazione, per quanto più tempo possibile, dei privilegi acquisiti e alle opportunità che distrubuiscono tra più meritevoli di quelli che gli hanno permesso di assumere l'incarico ottenuto; come la realtà dei fatti ci mostra. Ergo, l'anti essere umano si palesa in tutte le formazioni che prediligono il bene di una parte a scapito di quello della totalità.
L'informazione, guidata e detenuta dai nuovi Cesari, al posto di informare sulla veridicidità dei fatti, li espone, ammantandoli di veridicità, in maniera distorta e dettata dai loro padroni. Anche quando si occupano dei veri problemi che assillano l'essere umano quali: la fame, la mortalità infantile, il benessere fisico, l'istruzione, la sovrappopolazione e il giusto utilizzo delle risorse del pianeta, lo fanno con lo scopo primario di frammentare e sminuzzare la possibile aggregazione. Quindi, adoperano tali temi sociali non certo nella speranza di risolverli ma, per fomentare quella battaglia tra poveri che è palesata nei popoli attraverso il razzismo, la discriminazione e l'intolleranza.
Tutto questo e molto altro è contrario al benessere dell'essere umano e va a dare beneficio solo ai detentori del potere economico-finanziario.
6. ATTIVAZIONE DEL POLIUMANISTA SEMPLICE E-O COMPLETO
Il Poliumanista deve adoperarsi, verso parenti e conoscenti, per far uscire dagli stessi, laddove fosse presente in forma latente o bloccata, il Poliumanesimo che è in loro. A questo scopo abbiamo preparato un decalogo per semplificare i concetti e far verificare a chi legge, se in loro vi sono i requisiti posseduti dai succitati.
Il Poliumanista
A ama l'essere umano e le sue opere espresse nel bene,
B ama la natura e non vuole da essa più di quanto gli occorre per vivere dignitosamente,
C ama la giusta giustizia, il merito oggettivo e la parità di trattamento per ogni essere umano,
D non vuole essere preso in giro da chi governa la società,
E non vuole essere usato da terzi per scopi differenti dal suo essere, 
F non vuole essere partecipe di azioni atte a dividere,
G è altruista nella misura in cui essa sia da supporto per chi ha bisogno,
H è di indole pacifica e buona e rifiuta la violenza come offesa,
I è tollerante verso i suoi simili,
L rifiuta l'artificio di pensiero e di azione teso al raggiro.
I Poliumanisti sono quelle persone che hanno acquisito la consapevolezza necessaria per credere possibile la creazione di una nuova benevole era umana.
In quest'era, le persone non vivranno più in base a dettami egoistici, materialistici, opportunistici, di privilegio, di odio, e quant'altro individuato per contrapporle ai propri simili.
Oggi ci sono al mondo centinaia di milioni di Poliumanisti inconsapevoli. Basterà renderli consapevoli, per poter far entrare l'essere umano nell'era Poliumanistica.